Tu sei uno specchio e il mio futuro
sei il coniglio che esce dal cilindro
e sei la mia canzone.
Sei la medicina, sei perdono
e penicillina
sopravvivenza ed aspirina,
coraggio, furto con scasso
e sciroppo per la tosse.
Io, io sono un uomo grossolano
che l’età e la solitudine consumano
e non posseggo più domande
ne’ risposte.
Se mi chiedi te lo dico
che il mio cuore é andato in cenere
al primo accenno di paura.
Quello che non sono é la differenza
tra il toccare e il divenire
e i miei nemici,
reali e immaginari, mi amano
e hanno deciso di non lasciarmi mai.
Il mio dolore é un bosco in fiamme
chiede perdono e non perdona
non importa se sono rettangoli, triangoli
o quadrati
sono tutti l’esatto opposto del cerchio,
la giusta forma dell’amore,
di cui non ne ho mai abbastanza.
Ho un cassetto chiuso dove
nascondo il passato
e il mio futuro,
il pianto come l’odio.
Addio mio ultimo condor,
mia ultima possibilità
vengo ad offrirti la mia sovranità
prendendo ogni promessa
come fosse la tua menzogna finale
l’ultimo punto prima di cominciare.
Mi avvolgerò insieme a te
nel mio vecchio cappotto
tenendo ogni malattia stretta
stretta contro la tua pelle.
Ricordo Falluja
ricordo ti amavo ancora allora
ricordo la mia giacca US Army
e ricordo la tua pelle sempre più bianca
e ricordo che ridevo perché avevo paura
ma non avevo paura di morire,
avevo paura di morire in modo stupido
e di non annusarti più.
Così ridevo dentro i pugni
ed ogni volta che vedevo
nel buio una faccia illuminarsi
per una sigaretta o un’auto
mi facevo mille promesse
che non ho mai avuto il coraggio di mantenere.
l’ ultima,
appena sussurrata, se fossi tornato
era di chiederti se quella volta nel caldo della tua auto,
la radio e il ritmo regolare
dei tergicristalli e dei pneumatici
nella pioggia, se quella era stata la volta
in cui ti eri innamorata di me.
Mi sono promesso di chiedertelo
ogni giorno per il resto delle nostre vite
Ma é una domanda rimasta quieta, arrotolata
nella mia risposta, se me lo avessi chiesto tu:
si quella é stata la volta che mi sono innamorato.
Mi infagotto nella mia vecchia coperta
accendo un fuoco dentro un copertone
di fronte queste case abbandonate
e non ti farò più domande
perché non voglio avere più risposte.
Ci sono soldati qui nel cuore delle cose
ma non so quali guerre questo amore porterà.